Politica di coesione 2021-2027

La politica di coesione è la strategia dell’Unione europea volta alla promozione e al sostegno dello «sviluppo armonioso generale» degli Stati membri e delle regioni.

Come sancito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (art. 174), la politica di coesione dell’UE si pone l’obiettivo di rafforzare la coesione economica e sociale, riducendo le disparità esistenti nei livelli di sviluppo tra le regioni e rappresenta la principale politica di investimento dell'Unione europea.

L'Unione dedica una parte significativa delle sue attività e del suo bilancio alla riduzione del divario tra le regioni, con particolare riferimento alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici.

Quadro comunitario

Il 2 maggio 2018 la Commissione europea ha presentato la proposta relativa al quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027, il bilancio a lungo termine dell'UE, segnando formalmente l'avvio dei negoziati sul QFP che si sono conclusi con l’approvazione da parte del Parlamento Europeo il 16 dicembre 2020 e il 17 dicembre 2020 da parte del Consiglio. Il regolamento prevede un bilancio a lungo termine di 1.074,3 miliardi di Euro per l'UE-27 a prezzi 2018, di cui 377,8 miliardi di Euro alla coesione, alla resilienza e ai valori.

Il 29 maggio 2018 la Commissione Europea ha inoltre reso note le proposte legislative riferite alla Politica di coesione 2021-2027, (approvate in Consiglio il 2 febbraio 2021) che si articolano in quattro Regolamenti riferiti a:

  • Disposizioni comuni, che costituiscono un corpus unico di norme per 7 fondi europei (Fondo europeo di sviluppo regionale - FESR, FSE+, Fondo di coesione, Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, Fondo Asilo e migrazione, Fondo per la Sicurezza interna e Strumento per la gestione delle frontiere e i visti;
  • Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo di coesione;
  • Obiettivo "Cooperazione Territoriale Europea - CTE" (Interreg) sostenuto dal FESR e dagli strumenti di finanziamento esterno;
  • Fondo Sociale Europeo plus (FSE+).

Dall'1 luglio 2022 sono entrati in vigore i regolamenti relativi al periodo di programmazione della politica di coesione 2021-2027.

La politica di coesione per il periodo di programmazione 2021-2027 prevede il perseguimento di cinque obiettivi di policy (OP):

  • OP1 - un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;
  • OP2 - un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio grazie all’attuazione dell’accordo di Parigi e agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici;
  • OP3- un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto strategiche;
  • OP4 - un’Europa più sociale, che raggiunga risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;
  • OP5 - un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE.

 

La Commissione Europea suggerisce che l’Italia concentri le risorse per ciascuna Obiettivo tematico sulle seguenti priorità:

OP 1 

  • rafforzare le capacità di ricerca e innovazione e la diffusione di tecnologie avanzate
  • promuovere la digitalizzazione di cittadini, imprese ed amministrazioni pubbliche
  • migliorare la connettività digitale
  • migliorare la crescita e la competitività

OP2 

  • Promuovere gli interventi di efficienza energetica e investimenti prioritari a favore delle energie rinnovabili
  • promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi e la resilienza alle catastrofi
  • promuovere una gestione sostenibile delle acque e dei rifiuti e l'economia circolare
  • promuovere le azioni incluse nei piani di mobilità urbana sostenibile 

OP3

  • sviluppare una rete transeuropea di trasporto sostenibile, resiliente al clima, intelligente, sicura e intermodale
  • sviluppare una mobilità regionale sostenibile, resiliente al clima, intelligente e intermodale

OP4

  • migliorare l'accesso all'occupazione, modernizzare le istituzioni del mercato del lavoro e promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro
  • migliorare la qualità, l'accessibilità, l'efficacia e la rilevanza per il mercato del lavoro dell'istruzione e della formazione e al fine di promuovere l'apprendimento permanente
  • potenziare l'inclusione attiva, promuovere l'integrazione socioeconomica delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale, far fronte alla deprivazione materiale, migliorare l'accessibilità, l'efficacia e la resilienza dell'assistenza sanitaria e dell'assistenza a lungo termine per ridurre le disuguaglianze in materia di salute

OP5
Le strategie territoriali devono essere attuate in sinergia con gli altri obiettivi politici, con il fine primario di promuovere lo sviluppo economico e sociale delle zone più colpite dalla povertà.
Gli investimenti a livello territoriale possono essere attivati in riferimento alle seguenti aree funzionali:

  • le aree funzionali metropolitane per le sfide legate alla povertà, causate anche dall'effetto "agglomerazione" e dalle tendenze demografiche;
  • le aree urbane medie per sviluppare modalità innovative di cooperazione per migliorare il loro potenziale economico, sociale e ambientale, tenendo conto dei gruppi più vulnerabili;
  • le aree interne che si trovano ad affrontare le sfide demografiche e la povertà chiamate a migliorare la qualità dei servizi di interesse generale.

Predisposizione dell’Accordo di Partenariato per l’Italia

Nel corso del 2019 sono stati svolti gli incontri di partenariato organizzati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche di coesione per l’avvio della predisposizione dell’Accordo di Partenariato per l’Italia - AdP, il documento strategico previsto dal Regolamento recante disposizioni comuni che ciascuno Stato Membro deve approvare definendo le proprie priorità strategiche e le modalità di impiego dei Fondi comunitari.

In data 17 gennaio 2022 - a seguito dell’Intesa raggiunta in Conferenza Unificata  il 16 dicembre 2021 e dell’approvazione del CIPESS nella seduta del 22 dicembre 2021 e in conformità agli articoli 10 e seguenti del Regolamento (UE) 2021/1060 recante le disposizioni comuni sui fondi (RDC) - il Dipartimento per le politiche di coesione ha trasmesso alla Commissione europea, secondo le modalità richieste per la notifica formale, la proposta di Accordo di Partenariato della politica di coesione europea 2021-2027 dell’Italia.

Con la presentazione dell’AdP prende avvio la fase di negoziato formale in cui la Commissione, entro i successivi 90 giorni, può formulare osservazioni di cui lo Stato membro tiene conto nella revisione dell’Accordo. La Commissione adotta, mediante un atto di esecuzione, una decisione che approva l’Accordo di Partenariato entro 4 mesi dalla data della sua prima presentazione.


Ai sensi dell’articolo 21 del RDC gli Stati membri presentano i Programmi (nazionali e regionali) alla Commissione non oltre 90 giorni dalla presentazione dell’AdP. In base all’articolo 23 del RDC la Commissione può formulare osservazioni su ciascun Programma entro tre mesi dalla rispettiva data di presentazione.

Lo Stato membro rivede il programma tenendo conto delle osservazioni formulate dalla Commissione che adotta, mediante un atto di esecuzione, una decisione che approva il programma entro 5 mesi dalla data della sua prima presentazione.

Con la Decisione di Esecuzione della Commissione C(2022) 4787 del 15 luglio 2022 è stato approvato l'Accordo di Partenariato 2021-2027 dell’Italia a seguito del negoziato formale avviato il 17 gennaio 2022 dal Dipartimento per le politiche di coesione.